Ai ruderi del castello in Torre Piazza
La frazione di Torre Piazza sorge in cima alla collina che sovrasta Torre Piano. Partendo dalla piazza principale della frazione potete godervi una splendida passeggiata che vi porterà fino alla sommità della collina attraverso una pineta e al rinomato parco botanico. Il parco copre un’area di 5000 metri quadrati e l’ingresso è gratuito. Al suo interno si trovano numerosi cartelloni informativi relativi alle varietà di alberi e piante, punti panoramici e aree picnic. Potrete inoltre ammirare i ruderi delle mura di un antico castello abbattuto nel 1400 e l’antica torre civica, simbolo del paese.
Da Torre Piazza alla Madonna del Pilone
In frazione Piazza, a monte della chiesa dell’Assunta, si apre una stradina che si inoltra nel verde dei boschi di castagno: si tratta dell’antica via che collegava Piazza a Roatta, percorribile a piedi consente una piacevole passeggiata di un quarto d’ora circa che sfocia sulla strada asfaltata (via don Luigi Gasco) che attraversa l’intera frazione Roatta.
Nel seguire la strada i visitatori giungeranno ad un bivio che sulla sinistra (verso via Cuneessa) conduce verso il campo sportivo della frazione ed alla frazione Tetti Casotto (appartenente al comune di S. Michele). Per giungere alla Madonna del Pilone è necessario procedere dritti verso la piazza di frazione Roatta in cui è possibile ammirare la chiesa di S. Luigi e S. Carlo costruita tra il 1844 ed il 1851 in forme barocche, contenente un pregevole organo settecentesco.
Superata la piazza si procede lungo la strada provinciale che porta a Pamparato e che lungo la via offre suggestivi scorci delle vallate che circondano il paese nate dal paziente lavoro del Roburentello e del Corsaglia. La strada prosegue in salita con varie pendenze, sempre agevolmente affrontabili anche a piedi, e attraversa gruppi di case fino a giungere in località Madonna del Pilone ad altezza 821 metri.
Nella località (da cui si può proseguire fino a raggiungere Serra Pamparato) spicca la cappella omonima adagiata su un terrazzo naturale da cui è visibile chiaramente un magnifico scorcio del Monviso. La cappella è nata da successive ricostruzioni attorno ad un antico pilone votivo “catturato” dall’abside della cappella e raffigurante l’effige della Vergine di Vico in un affresco che risale al 1600.
Da Torre Piano a Vicoforte via Moline
Poco oltre la cappella di S. Gottardo e presso l’antica cartiera, tuttora in attività, muovendo verso destra si imbocca il bivio per le Moline e ci si inoltra per una strada che attraversa una valletta formata dal fiume Corsaglia. Seguendo tale strada si giunge in frazione Moline (comune di Vicoforte) e, superato l’agglomerato dei case, si prosegue in leggera pendenza attraverso una fitta boscaglia lasciando sulla sinistra la località Martini che deve il suo nome alla cappella di S. Martino. Poco oltre si trova la cascina S. Stefano che incorpora i resti dell’antica ed omonima abbazia benedettina.
Lasciata alle spalle la folta vegetazione, la strada sfocia su un dosso che si apre sul vasto orizzonte che comprende le alture di Vicoforte e Mondovi’ Piazza: sulla sinistra di questo dosso panoramico inizia la stradina che conduce al santuario di Vicoforte.